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Una giornata in redazione

Una giornata in redazione

Il Nuovo Cammino in classe: educazione all’informazione di qualità

Prosegue in modo fruttuoso la bella collaborazione con l’Istituto Comprensivo di Ales: dopo la visita in redazione degli studenti della 2°A della Scuola Secondaria di primo grado di Ales dello scorso novembre, a farla da protagonisti sono i bambini della classe quinta della Scuola Primaria di Ales, accompagnati dalle insegnanti e dalla dirigente scolastica Annalisa Frau.

Continuano i laboratori di giornalismo a cura de “Il Nuovo Cammino” che, con il sostegno della Fondazione Santa Mariaquas che lo amministra, intende dialogare con le scuole, dando ampio spazio alle esperienze degli alunni e divulgandole tra i giovani e le famiglie che si stanno affezionando al periodico.

Prosegue in modo fruttuoso la bella collaborazione con l’Istituto Comprensivo di Ales: dopo la visita in redazione degli studenti della 2°A della Scuola Secondaria di primo grado di Ales dello scorso novembre, a farla da protagonisti sono i bambini della classe quinta della Scuola Primaria di Ales, accompagnati dalle insegnanti e dalla dirigente scolastica Annalisa Frau.

La giornata prevista dal progetto “Il Nuovo Cammino a scuola: Educazione all’informazione di qualità” comincia sempre con la visita in redazione: un momento ricco di emozioni per i giovanissimi alunni, che possono visitare gli uffici dove si prepara il quindicinale e affacciarsi ad un mondo che li affascina.

Accolti dalla direttrice Stefania Pusceddu con un’introduzione sulle attività e sulle professionalità richieste per la creazione di un prodotto editoriale, unita alla presentazione delle nozioni di base per aspiranti giornalisti (come si scrive un articolo, come si prepara un’intervista, la scelta della foto a corredo del pezzo) gli scolari hanno potuto compiere, grazie all’attenta guida della stessa, un piccolo viaggio per conoscere i collaboratori e il comitato, per apprendere sul campo come si confeziona un giornale.

Di seguito è intervenuto il parroco della Cattedrale di Ales don Emmanuele Deidda, che ha curato le altre attività in programma: due suggestive visite guidate alla Cattedrale di Ales e al Museo Diocesano di Arte Sacra, momenti preziosi per la rielaborazione scritta in forma di articolo da proporre a “Il Nuovo Cammino”, di raccolta di informazioni e conoscenze e di stimolo alla sensibilità per la bellezza del nostro patrimonio artistico-religioso.

Prima di affidare ai giornalisti in erba, muniti di taccuino e penna offerti dalla redazione, il compito di redigere gli articoli, gli esperti formatori hanno suscitato ancora la curiosità per l’esperienza del giornalismo, raccogliendo le suggestioni finali in un momento conclusivo.

Per don Emmanuele l’esperienza è più che positiva: “I bambini e le bambine sono stati molto attenti, hanno fatto domande, incuriositi dalle informazioni ricevute. Anche chi conosce già la Cattedrale e il Museo ha scoperto nuove curiosità e ha trovato molto stimolante la visita seguendo con grande interesse in ogni fase della mattinata” Felici anche le insegnanti Fabiola Melis e Antonella Porcu: “È stata una bella giornata ricca di stimoli, abbiamo visto che i bambini hanno mostrato davvero grande curiosità e hanno vissuto con gioia questa visita in redazione. Momenti come questi, accompagnati da altre esperienze fuori dalla scuola, sono formativi e aiutano i bambini a crescere”.

Per la dirigente scolastica Annalisa Frau: “Il progetto rappresenta una conferma della scelta di aprire la scuola al territorio e al contributo proveniente da professionalità esterne. Arte e giornalismo, nello specifico, realizzano un felice connubio in vista dell’orientamento e della formazione della persona che, nella molteplicità delle esperienze, dà senso alla visione della realtà e di sé stessa”.

Lungimirante la Direttrice Stefania Pusceddu, che per il prossimo autunno pensa a nuove collaborazioni con l’I.C. Ales e con altre istituzioni scolastiche, convinta del fatto che affinare la sensibilità dei più piccoli rappresenti un’azione privilegiata per assicurare nuove e vivaci energie umane e spirituali per custodire la bellezza del patrimonio artistico territoriale, per salvaguardare l’importanza della comunicazione e dell’informazione di qualità, per animare l’impegno sociale verso i più deboli.

A. M.

Visita alla Cattedrale di Ales: alla scoperta di San Pietro

Il giorno 16 maggio gli alunni della classe 5ª A della scuola primaria di Ales hanno visitato la Cattedrale con la guida di don Emmanuele. Ci ha riferito che il vescovo, inizialmente, si trovava nella chiesa di Usellus che era sede di diocesi, ma nell’ anno 1000 andò ad Ales perché la sede di Usellus prese fuoco. Il vescovo, trasferito ad Ales, iniziò il suo cammino nella chiesa di santa Maria.

Nel 1503 si unirono le diocesi di Ales-Terralba. La chiesa venne dedicata a san Pietro il 9 maggio 1688. È del 1702 l’acquasantiera che accoglie i fedeli all’ingresso della Cattedrale. Solo quarant’anni fa la parrocchia ha preso il titolo anche di San Paolo, rimanendo però la chiesa dedicata esclusivamente a San Pietro. Nel 1900 furono realizzati i primi affreschi all’interno della chiesa e nel 1907, quelli dietro l’altare. Invece, fino alla fine dell’ottocento, per abbellire ulteriormente il bianco del marmo di Carrara, venivano esposti dei damaschi per addobbare le pareti durante le feste.

La Cattedrale rappresenta “la chiamata” dei santi Pietro e Paolo, partendo dalla loro chiamata poi il martirio e, infine, la glorificazione. In alto, nella cupola, c’è anche una scritta in latino. Pietro morì crocifisso a testa in giù e Paolo con la testa mozzata. Sotto l’altare ci sono quattro leoni che rappresentano la gloria di Dio: il primo leone non soffre al morso dell’aquila; il secondo apre la bocca e continua la battaglia, il terzo soffre molto, il quarto vince contro l’aquila che muore. Il leone rappresenta il Signore e l’aquila il mondo pagano.

A destra del presbiterio si trova anche porta segreta che si apre con tre chiavi, custodite e utilizzate per l’apertura da tre persone diverse, che conduce all’ antica aula capitolare. In questa sala si riunivano i canonici che aiutavano il vescovo a prendere decisioni importanti. In questa sala, infatti, nel 1700 si decise di vendere i due bondoni in argento che facevano parte dei preziosi arredi della Cattedrale e di utilizzare il denaro risparmiato per i poveri della diocesi. Ora nella vecchia sala capitolare possiamo vedere i bondoni in legno del 1700 che sostituirono quelli in argento.

Susanna Cancedda, Tommaso Coni, Riccardo Loi, Mattia Montisci, Valerio Meloni, Angelica Serra, Alessandro Uras

Visita al Museo diocesano di Ales

Il 16 maggio, i bambini della 5ªA di Ales, con la guida dell’esperta Rita Minnei, hanno visitato una parte del Museo Diocesano. Questo importante edificio è stato inaugurato nel 2009 e si trova ad Ales a fianco della cattedrale. Venne costruito nel 1700 per accogliere i seminaristi. Durante la Seconda guerra mondiale venne spostato a Villaverde.

Attualmente, al piano terra è in allestimento una mostra temporanea di un artista famoso di Sardara. Il terzo piano all’inizio non esisteva. Oggi, invece, vengono conservati preziosi argenti e paramenti molti antichi.

In Sardegna si trovavano molte miniere dove si estraeva l’argento che veniva lavorato nelle botteghe sarde in cui sono stati realizzati gli oggetti presenti. Ve ne sono alcuni molto importanti: il reliquario di santa Cecilia, il più antico, risalente alla fine del 1400; il calice del 1503 e poi è esposta una croce molto preziosa che si dice contenga un pezzo della vera croce di Gesù. Inoltre, è presente un candelabro a tre luci del XIX secolo.

I paramenti erano in seta, ma siccome in Sardegna non c’erano allevamenti dei bachi, venivano spesso ordinati in altri luoghi della penisola italiana. Su ogni paramento era ben in vista il simbolo del vescovo a cui apparteneva.

All’interno del Museo si trova anche la lettera che concedeva la grazia a donna Violante Carroz da parte del re Ferdinando II d’Aragona. La nobildonna, rimasta orfana a dieci anni, era stata accusata dell’omicidio di un prete così era stata condannata agli arresti domiciliari e scomunicata. Riuscì a scappare in Spagna dove incontrò il re spagnolo che scrisse la preziosa lettera custodita in questo museo. Si dice anche che avesse fatto costruire un passaggio segreto che dal suo castello di Barumele portava fino alla chiesa.

All’interno del Museo diocesano sono ben visibili anche molti oggetti, croci e sculture appartenenti sia alla cattedrale di Ales, ma anche provenienti dalle diverse chiese della diocesi.  

Anna Karol Ardu, Perla Cadoni, Greta Cascinu, Lorenzo Demontis, Gabriele Frau, Asia Lisci , Samuel Saiu, Nicola Steri  

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