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Mostra di Pittura e Scultura di Giuseppe Maccioni

Nel Museo diocesano di Ales una mostra di pittura e scultura di Giuseppe Maccioni

Il 7 luglio nei locali del Museo Diocesano di Ales, gestito dalla coop. “ArchiMusTeca”, è stata inaugurata una mostra personale di pittura e scultura dell’artista Sardarese Giuseppe Maccioni. L’artista, diplomato al Liceo Artistico di Cagliari, è stato allievo di Gaetano Brundu, Pinuccio Sciola e Foiso Fois.

Il 7 luglio nei locali del Museo Diocesano di Ales, gestito dalla coop. “ArchiMusTeca”, è stata inaugurata una mostra personale di pittura e scultura dell’artista Sardarese Giuseppe Maccioni. L’artista, diplomato al Liceo Artistico di Cagliari, è stato allievo di Gaetano Brundu, Pinuccio Sciola e Foiso Fois. Dal 1992 al 2004, all’inizio della sua carriera, ha lavorato presso il museo Archeologico del comune di Sardara come disegnatore, curandone l’intero apparato illustrativo. Nel corso degli anni ha realizzato numerose sculture, tra le quali un monumento in memoria dei caduti di Nassirja collocato all’interno della caserma Monfenera a Cagliari. Nel 2006 ha realizzato un dipinto raffigurante “L’angelo che dona la luce”, situato dietro l’altare della Cappella del “Centro Anziani” di Sardara.

Espone attualmente in numerose mostre collettive e personali: alla Cittadella dei Musei di Cagliari, al Centro culturale d’arte La Vetreria di Pirri, alla sala Esposizioni Temporanee del Museo Genna Maria di Villanovaforru ecc.

In questi anni, si è aggiudicato diversi premi a livello nazionale, come ad esempio la realizzazione di un’opera per l’abbellimento di una scuola primaria di Trento.

Nel 2008, ha riprodotto fedelmente (basandosi su vecchie fotografie) il battistero barocco della parrocchia della Beata Vergine Assunta in Sardara che in passato si trovava nella prima cappella a destra; l’opera è stata interamente realizzata con materiali pregiatissimi, come marmo bianco di Carrara ed intarsi policromi. Nella realizzazione dell’opera si nota la tecnica artistica dell’autore che ha saputo armonizzare le caratteristiche originali dell’arte barocca con le tecniche moderne e innovative, dando vita ad un’opera nuova e dinamica.

Ha realizzato inoltre il paliotto dell’altare del Santuario di Santa Maria delle Acque a Sardara e la scultura di “Sardara città termale” posta all’ingresso di Sardara.

La serata di inaugurazione si è aperta con i saluti da parte di Don Andrea Martis Viceparroco di Terralba che ha coordinato gli interventi e ha portato i saluti dell’Arcivescovo Mons. Roberto Carboni, che non ha potuto partecipare all’evento. È intervenuto in seguito il Parroco della Cattedrale di Ales Don Emmanuele Deidda, che ha salutato i presenti e lodato l’iniziativa. In rappresentanza dell’amministrazione comunale di Ales è intervenuta invece l’assessore Monica Picchedda che si è complimentata con l’autore e gli organizzatori. A presentare l’artista e le sue opere è stata la dottoressa Lucia Siddi storico dell’arte ed ex funzionario della Soprintendenza dei territori di Cagliari e Oristano. La dottoressa ha fornito un’analisi storico-artistica e stilistica delle opere esposte.

Nel suo intervento, ha sottolineato il carattere poliedrico di Maccioni, la sua maestria nel plasmare i materiali e l’abilità pittorica e scultorea con cui essi prendono vita. Ha evidenziato inoltre come lo stile dell’artista sardo sia improntato al dettaglio realistico che coinvolge l’aspetto emotivo e psicologico, particolarmente evidente nelle sculture dei ritratti e dei mezzibusti.

Per ultimo è intervenuto l’artista il quale ha ringraziato tutti coloro che sono intervenuti e la cooperativa ArchiMusTeca che ha organizzato l’evento. La serata è proseguita con il taglio del nastro da parte dell’artista e della dottoressa Lucia Siddi che hanno ufficialmente inaugurato la mostra.

I partecipanti hanno potuto ammirare il suo vasto repertorio tra sculture a tutto tondo, altorilievi, bassorilievi, disegni e dipinti tra cui la scultura in legno “Ragazza col Mazzo di Rose” – scelta come opera promozionale della mostra per lo straordinario dettaglio del ricamo del vestito posto sulla schiena – i mezzibusti di personaggi famosi come Andrea Camilleri, Antonio Gramsci, Papa Wojtyla e tanti altri. L’evento si è concluso con un rinfresco offerto dall’artista nei piani superiori del Museo.

Il Museo Diocesano, nell’ambito delle sue iniziative culturali, accanto alla sua vocazione principale, può e vuole diventare uno spazio eclettico e dinamico che si presta a molteplici eventi e diventa così un luogo deputato all’incontro della comunità con convegni, seminari, rassegne artistiche e mostre.

La mostra di Giuseppe Maccioni, allestita presso il Museo Diocesano di Ales, testimonia la stretta relazione tra l’antico e il contemporaneo e costituisce un viatico importante in luoghi destinati alla sola funzione museale.

Un esempio di come il museo può diventare un mezzo di confronto tra l’arte contemporanea e i capolavori del passato, in cui le opere d’arte religiose come argenti, paramenti e pregevoli dipinti del seicento e settecento dialogano con i linguaggi e le formule stilistiche di artisti contemporanei.

Per chi volesse visitare la mostra è aperta il venerdì sabato e domenica dalle 9,00 -13,00 / 16,00 – 19,00.
Per visite su appuntamento in orari diversi da quelli indicati telefonare al 078391974 – 3287824283 –  3407822314 -3282065228.

Anna Orrù

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