Ad Ales si è svolto il raduno dedicato ai confratelli e consorelle delle due diocesi
Domenica 29 settembre si è tenuto, presso la Chiesa Cattedrale dei santi Apostoli Pietro e Paolo di Ales il primo incontro interdiocesano delle diocesi di Ales – Terralba ed Oristano con le confraternite. L’incontro, voluto da mons. Roberto Carboni, Arcivescovo di Oristano e Vescovo di Ales-Terralba, è stato organizzato dagli uffici diocesani per le Confraternite che hanno collaborato con il parroco di Ales, don Emmanuele Deidda, e la locale Confraternita del Rosario.
L’incontro ha avuto inizio con l’arrivo e l’accoglienza delle confraternite nella piazza della cattedrale ove si sono registrate trenta confraternite e circa duecentocinquanta confratelli. All’interno della Cattedrale i confratelli sono stati accolti dal saluto del parroco, dal vice responsabile diocesano per le Confraternite della diocesi di Ales – Terralba, nonché Coordinatore Regionale della Confederazione Nazionale delle Confraternite delle Diocesi d’Italia, Ettore Melis che ha illustrato gli appuntamenti a cui potranno partecipare le confraternite in vista del prossimo Giubileo, che verrà inaugurato a fine 2024.
Un saluto è stato rivolto anche dal responsabile diocesano per le Confraternite dell’Arcidiocesi di Oristano, don Marco Floris.
Terminati i saluti, mons. Roberto Caria, Vicario Generale dell’Arcidiocesi di Oristano, ha tenuto una catechesi ai presenti. Nel suo intervento ha voluto riprendere gli scopi fondanti delle Confraternite, contenuti negli statuti diocesani di entrambe le diocesi e consegnati alle varie Confraternite. Particolare risalto è stato dato alla comunione che deve esistere tra i membri di ciascun sodalizio e tra i sodalizi diversi, specialmente se questi operano all’interno di una stessa parrocchia. Infatti, ha ricordato mons. Caria, ciascun confratello dovrà vivere la propria vocazione cristiana con una vita esemplare, mediante l’ascolto della Parola di Dio, la partecipazione alle celebrazioni e favorire iniziative di catechesi, collaborando con il proprio parroco, offrendo il contributo della presenza e della operosità nelle attività pastorali ai vari livelli (parrocchiale, foraniale e diocesano).
Non possono essere dimenticati i motivi che storicamente hanno portato alla fondazione delle nostre confraternite più antiche, rivisitati in riferimento alla realtà odierna, seguendo anche quelle che sono le indicazioni pastorali dei vescovi. I confratelli, spesso, compiono opere di misericordia spirituale e corporale verso i confratelli anziani, soli o malati (visite, viatico, funerali, sepoltura, ecc.) e verso le altre persone, in una visione cristiana della vita e della morte, ma anche collaborando all’interno della società civile.
Al termine della catechesi i partecipanti hanno potuto ammirare le bellezze della chiesa cattedrale e del museo diocesano annesso. L’incontro è continuato con il momento conviviale del pranzo in cui i confratelli hanno potuto condividere un momento di fraternità e socialità, confrontando le proprie esperienze di vita confraternale.
Nel pomeriggio, i confratelli, indossato il proprio abito confraternale, hanno formato una lunga processione – in cui ciascuna confraternita ha portato la propria croce, lanterne ed insegne, cantando il Santo Rosario in lingua sarda che, partendo dalla Chiesa di Santa Maria, si è snodata per le vie di Ales, per arrivare alla chiesa Cattedrale dove Mons. Roberto Carboni ha officiato la Santa Messa.
La giornata non era soltanto motivo di incontro per le confraternite, ma anche l’occasione per stringersi attorno al nostro Arcivescovo nella ricorrenza del quarantesimo anniversario della sua ordinazione Sacerdotale. I confratelli con la loro presenza hanno voluto significare la loro vicinanza al pastore dell’Arcidiocesi di Oristano e della Diocesi di Ales-Terralba, augurandogli una proficua prosecuzione della sua guida pastorale.
Nella sua omelia, mons. Arcivescovo ha messo in evidenza l’importante ruolo che devono avere le confraternite all’interno delle comunità parrocchiali ove operano. Infatti, i confratelli sono chiamati a vivere alcuni momenti fondamentali: il cammino contemplativo, la fede che si fa azione e la scelta del bene nella quotidianità. Le confraternite uniscono la dimensione della tradizione, della storia, ma anche il desiderio di approfondire l’identità spirituale, rimettendo al centro della vita delle Confraternite, come ha sottolineato Papa Francesco, tre atteggiamenti: evangelicità, ecclesialità e missionarietà.
Ettore Melis