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8xmille. Riaperta a Guspini la mensa che accoglie la domenica le persone sole

Un pasto caldo che dona amore e conforto

A Guspini il servizio mensa della Caritas è presente da 20 anni. Ritirare il pasto della domenica, buono, speciale, preparato con amore, va oltre alla soddisfazione di un bisogno materiale del cibo. È come rifugiarsi in un caldo abbraccio che è venuto a mancare da troppo tempo. È sentirsi amati come figli di Dio nonostante le sofferenze quotidiane. È uno spazio felice dove cominciare di nuovo a sperare.

La mensa per le persone meno fortunate ed in difficoltà, spesso chiamate semplicemente “poveri”, è nata a Guspini come opera segno su volontà dell’allora parroco don Angelo Pittau (dopo la missione cittadina tenuta dalla cittadella di Assisi come momento di conversione).

Si cominciò con una ventina di pasti. Numero che negli anni è cresciuto tanto. Poco prima della pandemia si è arrivati a circa cento pasti. Si alternavano alla preparazione dei pasti domenicali oltre 14 gruppi di volontari, pronti a dedicare del tempo per regalare un sorriso a chi da tempo ha smesso di farlo.

La mensa negli ultimi anni è stata migliorata, sia dal punto di vista logistico che dell’organizzazione del lavoro: grazie ad un sostegno della Caritas diocesana di Ales-Terralba attraverso i fondi 8xmille è stata messa a norma e resa più funzionale grazie a nuovi impianti e nuove attrezzature che si sono tradotte in una maggiore efficienza del servizio. Poi nel marzo 2020 è arrivata la pandemia che ha costretto tutti a una battuta d’arresto.

Riprendere è stato impegnativo, prima di tutto per farlo nella totale sicurezza dal punto di vista dei rischi di contagi, per l’età di molti volontari e per il necessario lavoro di ricostruzione e riorganizzazione. Ma la voglia di ripartire è stata più forte, per accogliere persone sole che desideravano tornare ma anche nuove persone che cercavano conforto.

E così cogliendo l’occasione della “giornata della solidarietà” in programma il giorno dell’Epifania il 6 gennaio 2024 si è festeggiata la ripartenza.

“Grazie all’entusiasmo di 8 gruppi che si alternano (6 della parrocchia San Nicolò e 1 ciascuno delle parrocchie di San Pio X e San Giovanni Bosco)”, spiega il responsabile della mensa interparrocchiale Massimiliano Scanu, “si è rimessa in moto la macchina, ormai rodata sia per chi funge da referente come me, Gianni Cappai e Ausilia Tuveri che per i bravissimi addetti ai lavori della domenica mattina”.

E aggiunge: “In accordo col parroco don Nico Massa si è deciso di ripartire dalle persone sole che spesso non hanno né la voglia, né l’umore per prepararsi un pasto caldo. Il nostro prossimo obiettivo è quello di aggiungere qualcosa al nostro impegno e, oltre al pasto caldo preparato e consegnato prima di pranzo, una volta al mese di riuscire nella nostra idea di commensalità! Tutti seduti alla stessa tavola. Mangiare assieme a loro, volontari e ospiti”.

Sulla stessa linea Isa Saba, presidente del Centro d’Ascolto Mons. Spettu: “Vengono in mensa soprattutto uomini soli. Quel pasto della domenica già pronto è un dono inatteso del quale hanno bisogno”.

Vicino a lei c’è un altro storico collaboratore: “Faccio il volontario in mensa dalla sua apertura ed ho potuto vedere l’andamento della povertà”, precisa Fausto Delogu. “ll bisogno di presenza, di prendere il pranzo qui è un arricchimento per loro ma anche per noi. Incontrarsi qui è un reciproco scambio. La mensa è un punto di riferimento per chi all’esterno in fila aspetta e nel frattempo scambia due parole. La mensa è per noi volontari occasione di crescita, di coesione”.

Stefania Pusceddu

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