Sulla vestizione di Maria Assunta si sanno poche cose, quelle essenziali: il rito, cerimonia vecchia di secoli, si ripete il 14 agosto; le donne sono sette, sono esse che vestono la Santa sino a tarda età e il passaggio di consegna avviene, di generazione in generazione, da madre a figlia o a nipote o figlioccia. Agli uomini – compreso il sacerdote – è precluso assistere; è un rito, i cui gesti sono custoditi gelosamente e, infatti, si svolge a porte chiuse. Si tratta di una liturgia tutta al femminile, che ha a che fare con la pietà popolare nutrita di devozione e venerazione di un simulacro reso più umano dell’umano, quasi a voler stemperare la gloria del mistero celeste nei fatti della concreta incarnazione intensamente sentita.
Spogliata dell’abito quotidiano, quindi, Santa Maria viene adornata con l’abito della festa, confezionato con tessuti e filati preziosi, gemme combinate a dovere che decorano e disegnano fiori, rami, intrecci ricamati che sembrano raccontare storie scritte in una lingua dimenticata, capolavoro di mani sapienti, lente e devote, un vero tesoro di tessuto e filo! L’abito è così composto: la sottogonna, la gonna, il corpetto, la cinta, il colletto, le maniche concepite nei due pezzi di braccio e avambraccio; tutte queste parti vengono fermate con decine e decine di spilli e laccetti che fanno apparire il vestito come cucito addosso e poi, il lungo velo in tulle di seta ricamato, i gioielli donati, gli anelli d’oro in ogni dito, le collane, le spille, i rosari intrecciati ai polsi, la corona e i sandali in argento sbalzato.
Quante ore dura la vestizione? Le donne pregano o stanno in silenzio? Probabilmente alternano indicazioni e consegne sui gesti da compiere a litanie a voce alta e invocazioni rimuginate a labbra chiuse, magari dedicate a persone che, sapendole vicine e intime alla Madonna, si sono raccomandate alle loro preghiere. Quanto pieni sono quei silenzi mentre preparano Colei che per i successivi otto giorni sarà visitata più volte, ammirata, supplicata, ringraziata da migliaia di fedeli? Sotto le loro mani la “tutta bella”, “in ori” e “vestita di sole” è pronta, maestosa per il trionfale trasporto alla chiesetta a Lei dedicata. Solo ora verrà posta sulla lettiga in legno: sarà adagiata su un antichissimo materasso di crine, ricoperto da un lenzuolo in pura seta, posata sopra due cuscini che le diano conforto, sarà poi coperta da un velo ricamato tenuto fermo da quattro fiocchi di seta, coordinati al lenzuolo e ai cuscini, e da quattro angeli, due alla testa e due ai piedi della lettiga, che tengono in mano rispettivamente la palma, perché Lei è Regina dei Martiri, l’ulivo, simbolo di speranza e di pace, i gigli, immagine della Sua purezza, le rose, il fiore più bello tra tutti.
Adesso, dal sagrato in cima alla scalinata, guardaci Maria, siamo tutti qui, credenti e non, anziani, giovani e bambini, residenti ed emigrati, tutti insieme, ancora una volta, a far festa con Te.
Un sentito ringraziamento a Roberto Maccioni per le informazioni relative all’abito della festa della Santa e al gruppo delle donne che si occupano della Vestizione per il loro servizio.
Alexandra Cabella
Comitato Festeggiamenti Santa Maria Assunta 2024 – Guspini